Isole Tremiti, un paradiso da scoprire
Le Isole Tremiti o Diomedee, sono cinque isole: San Domino,San Nicola, centro storico, Capraia, Cretaccio, Pianosa ed alcuni scogli di modestissime dimensioni, ad una ventina di chilometri al largo delle coste del Gargano, facilmente raggiungibili via elicottero o via nave. Denominate "insulae diomedee" da Diomede, re di Argo, arrivato a Tremiti a causa di una forte tempesta di cui 2000 anni dopo un frate ritrova la tomba sull'isola di San Nicola con delle monete d'oro e il bastone del comando. Ad opera dei le isole cambiano nome: "Tremiti" (Trametius), un tramite tra l'Italia e l'Illiria; pirati slavi, corsari dalmati,vari ordini di frati si alternano nelle isole.
Piccolo arcipelago, alla portata di tutti, un grande museo a cielo aperto, un piccolo angolo di paradiso, un santuario in cui la limpidezza del mare, i fondali variopinti e puliti, il clima gradevole, l'aria pura, la vegetazione rigogliosa, la natura incontaminata, le coste aperte da cale e grotte suggestive creano zone di una straordinaria bellezza. Nelle Isole Tremiti ci accoglieranno numerosissimi hotel, residence, villaggi turistici e camping. Sebbene di modeste estensione, le Isole Tremiti offrono un sorprendente campionario di situazioni ambientali: coste basse con spiagge sabbiose, baie e promontori, coste alte rocciose con falesie a strapiombo sul mare. L'arcipelago è meta ideale per una vacanza all'insegna del relax e del romanticismo. Nell'Isola di San Domino e in quella di San Nicola si concentrano la maggior parte delle strutture di accoglienza turistica. L'arcipelago è amato anche dai velisti e dai navigatori, decine di calette si possono raggiungere lungo il litorale, un mare limpido il cui fondale si scorge già dall'alto, per parecchi metri sott'acqua, un vero paradiso per gli amanti delle immersioni, del diving e della pesca subacquea là dove è consentito dalle leggi che proteggono la riserva naturale.
La fantasia popolare ha coronato ogni luogo delle Tremiti di suggestioni: al Cretaccio, isola scoglio, è legata una leggenda che vuole che su di esso si aggiri di notte un uomo che regge tra le mani la sua testa, popolando lo scoglio argilloso di urla, sarebbe il fantasma di un detenuto evaso dalla colonia penale presente un tempo nell'arcipelago, che ricatturato, fu decapitato proprio sull'isolotto; sullo scoglio attiguo, chiamato la Vecchia, prima di ogni temporale compare il fantasma di una vecchia (da cui il nome dello scoglio) intenta a filare, sarebbe lo spirito di una strega che in epoca remota fu proprietaria dello scoglio.
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